λαβύρινθος

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    Evitando l’attacco di Dante l’ombra disse alcune parole, per minare la sicurezza dello spectre.
    «L'ardore nel tuo cuore è debole quanto la tua resistenza, specter>> sibilò con una voce distorta, carica di beffarda superiorità.
    « Pensi di poter resistere alle tenebre? Il tuo coraggio è solo un'illusione nell'eterna notte.

    La voce dell'ombra era permeata da una freddezza glaciale, una presunzione sovrana che cercava di minare la determinazione di Dante. La sua presenza, confusa tra le ombre, sembrava burlarsi della forza dello specter, mettendo in dubbio il suo coraggio di fronte alla potenza delle tenebre che essa rappresentava. L'ombra, agendo con una
    rapidità quasi sfuggente, schivò l'attacco di Dante con una mossa aggraziata, scivolando lateralmente con un movimento fluido che sembrava fondersi con l'oscurità circostante. La sua figura si sciolse nelle ombre della stradina, scomparendo momentaneamente dalla vista di Dante.
    L'attacco era semplice ma la velocità era superiore della creatura. Evitare un attacco del genere sembrava troppo semplice. Il sorriso ne fu la prova.
    Dopo queste parole l'ombra si mischia all’oscurità per arrivare alle spalle di Dante e colpire con un’altra artigliata. Decide di farsi colpire, per poi rivelare la sua vera natura, cioè quella di prendere le sue sembianze di Minotauro, espandere il suo cosmo, e colpire l’ombra con tutta la forza che gli resta.
    Probabilmente, dopo questo suo attacco concentrato con tutta la sua forza, cadrà a terra. Dante spera di aver giocate bene le sue carte, contro una creatura così, pensa se solo avesse avuto la sua armatura.





    Note : mi sono fatto colpire per avere l’ombra vicina e usare la mia abilità di casta per fare danno con tutta la forza che mi rimane.
    Correttezza sui danni, in questo turno non subisco danno, ma alla fine del turno cadrò a terra sanguinante per le artigliate nella schiena.
     
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    λαβύρινθος
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    l tuo pugno c'entra in pieno la figura d'Ombra proprio mentre i suoi artigli ancora si trovano nelle tue carni e, da questa infima distanza, per un istante ti rendi conto che qualcosa accade alla creatura.

    Il contorno dell'Ombra, proprio un istante prima di essere sbalzata via, pare per un momento farsi più definito ed al posto della maschera accennata che gli componeva la testa riesci a scorgere un volto: si tratta di un volto emaciato, la pelle di estrema magrezza tirata sugli zigomi e gli occhi grandi, spalancati e spiritati, folli di terrore ti verrebbe da dire.

    E solo un fugace istante - talmente breve che non sei neppure certo di averlo veramente scorto - dopodiché l'inconsistente Ombra viene scagliata con forza all'indietro dalla potenza del tuo pugno e, mentre il dolore per le ferite alla schiena ti fa accasciare al suolo, va a schiantarsi contro il muro di una casa, non lontano dalla flebile mezzaluna di luce di un vetusto lampione a gas.

    Sin da quando l'hai incrociata in quella via buia ti sei reso conto di quanto fosse difficile osservare con chiarezza la figura sfuggente dell'Ombra ma, nel momento in cui essa viene per un istante esposta alla luce diretta della lampada, accadono due cose.

    La prima cosa è che l'essere lancia un flebile grido, ritraendosi di scatto come se si fosse ustionato, mentre la seconda è che - fintanto che è esposta alla luce - l'ombra perde la sua oscura consistenza e mostra nuovamente il viso folle ed emaciato, stavolta legato ad un corpo magro, avvolto in uno strano indumento di robusto tessuto bianco, le cui maniche paiono eccessivamente lunghe e avvolte attorno al busto fin quando non vengono legate alla schiena.

    Ti è stato detto che la bambina è una entità in grado di manipolare le paure più profonde delle persone, trasformandole in una sorta di ombre... dunque cosa era quella fugace immagine che si elcelava sotto il manto di tenebra della creatura?

    Non hai comunque molto tempo per pensarci perché, nappena l'Ombra di ritrae, la sua figura diviene nuovamente indistinta e con voce ora meno spavalda di prima afferma "Fastidioso Specter, perché non ti decidi a tornare alla fetida terra cui appartieni?"

    Ancora una volta la sua figura tremola, mentre con movimento più lento di prima pare confondersi con le ombre di quella strada. Quante volte ha tentato quel trucco?

    Ora sai che ti attaccherà, puoi persino immaginare come lo farà... La domanda è, saprai difenderti prima che le sue dita simili a lame d'ombra affondino nuovamente nelle tue carni?

    È giunto il momento di scoprirlo. Saprai ritrovare un po' della spietata astuzia e dell'efficace spirito guerriero che ha fatto di te la Stella del Cielo Prigioniero.

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    NOTE MASTER

    Allora, innanzitutto ben ritrovato nel tuo Add, lo prenderò in mano io per un po'...

    Andando ad analizzare la precedente azione, per come lo hai descritto hai eseguito un Contrattacco, ossia hai sferrato il tuo colpo nello stesso momento in cui venivi colpito dall'Ombra.

    Trattandosi di contrattacco, sia il tuo colpo che quello avversario sono andati a segno imparati, facendo danno pieno (pertanto dovrai tenerne conto in termini di danno nei tuoi prossimi post).

    Per correttezza, essendo questo un addestramento, ti segnalo che in questo caso l'uso dell'abilità di casta è abbastanza inutile perché il contrattacco esaurisce il tuo turno, quindi non hai vantaggio a spostare gli effetti del danno a fine turno (coincidendo la fine turno col momento in cui colpisci e vieni colpito).

    Quando lo colpisci per un momento hai una visione della creatura con un diverso aspetto e la stessa cosa avviene quando - sbalzato dal tuo colpo - finisce illuminato dal lampione a gas prima di ritrarsi.

    Dopodiché prova nuovamente ad attaccarti sfruttando nuovamente la sua capacità di fondersi nelle ombre come diversivo. Stavolta però il suo movimento sembra più lento, quindi puoi intuire che il tuo colpo ha avuto effetto almeno in parte.

    Adesso devi trovare il modo di difenderti da un nuovo attacco e tentare di dargli il colpo di grazia. Ti consiglio di ragionare bene le prossime mosse e sfruttare tutto quanto ti ho scritto nel post a tuo vantaggio (ci sono almeno due elementi che puoi sfruttare in tal senso).

    Inoltre ho notato che nei primi post non hai usato nessuna azione diversiva prima dell'attacco (ovviamente nel caso del contrattacco non avresti potuto). Le azioni diversive sono utili perché - se ben congegnate - riducono la possibilità dell'avversario di subire pochi danni (nel primo round probabilmente saresti riuscito a colpire se avessi impiegato un diversivo anziché attaccare frontalmente).

    Ti rammento che non necessariamente un diversivo è una tecnica. Puoi colpire o scagliare oggetti e parte del campo di battaglia o eseguire finte, tanto per fare alcuni esempi banali.


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    Il Fuoco

    Il colpo di Dante era andato a segno, ma come conseguenza la creatura squarciò seriamente il basso ventre del ragazzo fino ad arrivare al suo viso. Sembrava che la luce rendeva debole la creatura, perché dopo lo schianto nelle mura di un casa, l'essere lanciò un flebile grido, ritraendosi di scatto come se si fosse ustionato, fintanto che è esposta alla luce l'ombra perde la sua oscura consistenza e mostra nuovamente il viso folle ed emaciato, stavolta legato a un corpo magro. Lo specter aveva scoperto la sua debolezza, l'Ombra si ritrae, la sua figura diviene nuovamente indistinta e con voce ora meno spavalda di prima afferma:

    "Fastidioso Specter, perché non ti decidi a tornare alla fetida terra cui appartieni?

    Adesso l'ombra userà l'oscurità per fare l'ennesimo attacco. Si mescola con il buio fitto per artigliare il suo nemico. Dante, ferito dal precedente attacco, si rialza, la sua mente è offuscata dalla stanchezza, vede all'ultimo i grossi artigli della creatura con un balzo, si butta giù per schivare il colpo del nemico.
    Così facendo riesce solo a limitare i danni. Viene artigliato, nella parte laterale della clavicola. Con le ultime forze che gli rimangono si rialza, decide di muoversi verso l’edificio dove si era schiantata la creatura.

    Muovendosi alla metà del suo movimento per le ferite subite, cercava di non far capire le sue intenzioni. Correva zigzagando, nei punti diversi, prima di arrivare nella direzione della casa, con lo scopo di non farsi colpire e non fare capire le sue intenzioni.
    Arrivato verso la direzione della casa, decide di far disperdere il gas dal lampione, distruggendolo per rendere attorno a se l’area visibile grazie al fuoco. Così che l’attacco della creatura diventi debole, per contrattaccare.





    Note: parlato creatura blu
    Riassunto azioni: creo un diversivo correndo in più punti per non farmi prendere e poi appicco il fuoco disperdendo il gas. Aspetterò che la creatura si avvicini, sperando di averla indebolita e quindi contrattaccare.

    Edited by Giuseppe Orlando2 - 23/1/2024, 19:07
     
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    λαβύρινθος
    ~ Add per Dante di Minotauro ~

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    opo aver affondato i propri artigli d'ombra nel collo del Minotauro, la creatura di oscurità si preparò a sferrare allo Spectre il colpo di grazia, ma questi si ritrasse con movimenti apparentemente casuali che la indussero a seguirlo.

    L'essere d'ombra era rapido e, nell'oscurità, sembrava quasi scivolare senza neppure toccare terra. Eppure, quando Dante si immerse nel debole alone di luce del lampione la creatura si ritrasse, perdendo l'occasione di finirlo.

    La sua titubanza era evidente e, quando il guerriero dell'armata di Hades colpì con la sua incredibile forza il lampione, sussultò.

    Il colpo abbatté con facilità il lampione di metallo, il quale si schiantò sul tetto di legno della casa vicina, disperdendo il gas contenuto nel lume e creando una violenta fiammata.

    Nuovamente la luce improvvisa parve destabilizzare la creatura, che perse la propria inconsistenza riassumendo un aspetto sostanzialmente umano, quello di un umano emaciato e dagli occhi folli e scavati, le braccia intrappolate in una logora e sporca camicia di forza.

    L'essere indietreggiò cercando rifugio nelle ombre, ma ormai le fiamme avevano cominciato ad attecchire sul legno secco della casa e, oltre al tetto, avevano fatto presa anche sulla vecchia insegna di legno col nome della via, diffondendosi da lì alle imposte della facciata.

    Si trattava di un quartiere di case vecchie, tutte di legno più o meno seccato dalla stagione scarsamente piovosa, quindi era facile intuire che presto le fiamme si sarebbero diffuse ancora di più. Le voci spaventate che cominciavano ad udirsi da dentro la casa lo confermavano...

    Ma per Dante, il problema era più immediato: l'Ombra era ancora di fronte a lui, al momento apparentemente incapace di attaccare e, a giudicare dal fumo che si levava dal suo corpo, tutt'altro che indenne.

    Ma si trattava di un predatore feroce: si ritraeva ove la luce dell'incendio ancora non giungeva, ma era evidente lo stesse aspettando al varco, pronta a ghermire lo Spettro non appena questi si fosse allontanato dall'edificio in fiamme.



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    NOTE MASTER

    Allora, iniziamo col dire che nel tuo ultimo post c'è stata un po' di confusione nella sequenza delle azioni: la difesa va bene, ti sei limitato a cercare di schivare.
    Ti faccio notare però che, contro un avversario di una energia superiore e dotato di velocità (ti è stato a più riprese scritto che si muoveva in modo innaturalmente veloce), ed essendo tu privo di tale abilità, limitarti a schivare non è una strategia efficace. È molto meglio tentare una difesa basata sulle tue abilità: avendo tu Forza Straordinaria, dovresti tentare di usare questa per difenderti (a titolo esemplificativo, anche senza tecniche potevi strappare una grossa pietra dal muro o un pezzo di pavimentazione e interporto a mo' di scudo, o colpire il terreno per sbilanciare l'avversario).

    La fase diversiva è chiara, il movimento a zig Zag ha sempre un suo perché, anche se - di nuovo - fare affidamento sulla velocità contro un avversario più rapido non è la strategia più efficace.

    Sull'attacco, invece, dovresti cercare di essere più dettagliato possibile nel descrivere ciò che fai. In questo caso ho capito che volevi diffondere la fiamma per aumentare la luce e danneggiarlo tramite essa (buona mossa, dato che ti era stata mostrata come una sua debolezza), ma in un duello ricordati che l'avversario si difende sulla base di quello che ti descrivi co.e attacco. Meno sei descrittivo, più zone d'ombra lasci all'avversario per descrivere la sua difesa e mi imizzare il danno subito.
    A titolo di esempio, un avversario avrebbe potuto rispondere al tuo post dicendo che il legno era bagnato e il fuoco non attecchiva. Quanto meglio descrivi l'azione di attacco, tanto meno spazio di manovra lascerai al tuo avversario.

    Passando al proseguo della role, sei riuscito ad indebolire l'ombra che si è ritratta per sfuggire alla luce e, così facendo, ha perso l'occasione di attaccarti. Per il momento sei al sicuro, ma la tua azione ha avuto delle conseguenze: il fuoco ha ormai attecchito al tetto dell'abitazione e sta cominciando a bruciare la facciata, inoltre presto si espanderà alle case vicine, quindi non puoi restare a lungo lì.

    Ad ogni modo l'ombra resta in attesa, ma non ti attacca. Quindi sta a te decidere come attaccare nel prossimo round (dato che lui non attacca dovrai ruolare solo il diversivo - se vuoi farlo - e l'attacco).

    Ne approfitto per farti una considerazione per il futuro: tutte le azioni in game hanno conseguenze: oggi rischi di dare fuoco ad un quartiere. Questo può essere positivo per la tua casta, dato che inevitabilmente porterai anime ad Hades, ma in determinate situazioni potrebbe portare a conseguenze negative: se fosse obiettivo di casta allearsi con i regnanti della città, potresti aver compromesso l'obiettivo generale.
    Con questo non ti dico di non farlo (in questo caso, a mio parere, era la mossa giusta per te), ma valuta ogni volta le conseguenze delle tue azioni.


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    λαβύρινθος

    Le fiamme avevano cominciato ad attecchire sul legno secco della casa e, oltre al tetto, avevano fatto presa anche sulla vecchia insegna di legno col nome della via, diffondendosi da lì alle imposte della facciata.
    Si trattava di un quartiere di case vecchie, tutte di legno più o meno seccato dalla stagione scarsamente piovosa, quindi era facile intuire che presto le fiamme si sarebbero diffuse ancora di più. Le voci spaventate che cominciavano ad udirsi da dentro la casa

    Lo spectre voleva sfruttare questa situazione al suo vantaggio. Entrò nella vecchia casa in fiamme. La casa era piccola, non c’era quasi niente di utile.

    Quindi decise di staccare, una delle assi che sosteneva una parte laterale della casa.
    L' asse era in legno quando la staccò con la sua forza, parte del tetto cadde dall'alto verso la sua direzione, ma per fortuna evitò l'impatto all'ultimo momento. Appiccò il fuoco alla parte superiore dell'asse, così da poterla usare come torcia e arma contro l'ombra.
    Mentre usciva dalla casa in fiamme con la sua arma improvvisata, pensò. Ora gli serviva solamente un diversivo. L'ombra era sicuramente più veloce di lui, attaccare frontalmente sarebbe stata un'azione suicida che gli sarebbe costata la vita.

    Il terreno poteva essere un vantaggio in più. Usando la sua forza contro il terreno, oltre a frantumarlo, poteva creare delle scosse sismiche per far sbilanciare il suo nemico o comunque distrarla dal suo vero attacco. Non aveva molto tempo adesso l’ombra avrebbe aspettato lo spectre, fino a che l’incendio non si fosse spento o finché Dante non avrebbe fatto una mossa azzardata, si ritraeva ove la luce dell'incendio ancora non giungeva, ma era evidente lo stesse aspettando al varco, pronta a ghermire lo spettro.

    Adesso il nemico era distante da lui, ma riusciva a vederlo bene. " O la va o la spacca pensò il Minotauro, è ferita, così come è ferita nell’orgoglio "

    Non ti avvicini? Verrò io da te, aspetta un secondo.

    Dopo queste parole, tirò un pugno sul terreno. Usando questo espediente il terreno circostante all'ombra non sarebbe stato più saldo, sbilanciando potenzialmente la creatura.
    Grazie alla distruzione del terreno, inoltre, si sarebbero formate onde sismiche e detriti che avrebbero reso difficile rialzarsi dopo un'eventuale caduta, o che comunque avrebbero reso complesso lo stare in piedi e lo schivare.
    Dopo questo espediente ritenne opportuno usare la sua forza spaventosa per saltargli addosso così da evitare il terreno accidentato da lui creato, e arrivate davanti al nemico.
    Con l’asse ancora infuocata, fece partire un fendente verso l’ombra, sperava così di ucciderla definitivamente.






    Note : “ pensato Dante”
    Parlato Dante

    Diversivo: uso il terreno sperando di sbilanciare la creatura.
    Attacco: salto per evitare il terreno accidentato e scaricare un colpo per finire il nemico

    Edited by Giuseppe Orlando2 - 3/2/2024, 19:26
     
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    λαβύρινθος
    ~ Add per Dante di Minotauro ~

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    ante entrò nell'edificio in fiamme dietro di lui sfondando la porta chiusa con un semplice colpo e strappando urla di terrore alla famiglia assiepata lungo le strette scalette dell'edificio in fiamme.

    Senza degnare di uno sguardo le tre persone che cercavano la salvezza - in fondo era o solo involucro di carne, no? L'abbraccio di Hades sarebbe stato la loro salvezza... - lo Specter strappò una delle travi di sostegno del vecchio edificio, causando il crollo delle scale e di buona parte del piano superiore.

    La sua velocità, benché ancora non ai livelli di un tempo, gli consentì di evitare i detriti che seppellirono i due uomini e la donna assiepati lungo le scale poi, senza fretta, il Minotauro sfruttò una parte di tetto crollato per incendiare la grossa asse che reggeva tra le mani.

    Uscito nella notte, il guerriero degli Inferi cercò l'Ombra con gli occhi e la vide bloccata tra due case, in una delle zone d'ombra sempre meno numerose adesso che altri tre tetti di legno avevano preso fuoco.

    Con spietata freddezza, Dante piantò gli occhi sullo sfuggente avversario e sferrò un singolo colpo al terreno, concentrandoci tutta la propria innaturale forza e tutto il Cosmo che era in grado di accumulare.

    L'impatto generò un cratere davanti ai suoi piedi e una potente onda d'urto circolare, che deformò la pavimentazione della strada tutt'attorno a lui per diversi metri, mentre crepe si aprivano sui muri di malta delle case vicine e le parti in legno delle pareti delle stesse si fessuravano.

    L'Ombra venne colta alla sprovvista da quell'azione repentina e barcollò, dovendo poi muoversi goffamente per evitare i detriti che crollavano dalla casa più vicina, resa instabile dal colpo.

    Fu quello il momento che il Minotauro scelse per agire, spiccando un potente salto e assalendo la creatura dall'alto, cercando di colpirla con la propria arma infuocata.

    L'Ombra tentò di reagire e - forse - in una diversa condizione ci sarebbe anche riuscita nonostante in quel momento stesse faticando a tenersi in piedi. Quando entrò in contatto con la luce delle fiamme che avvolgevano la trave usata da Dante a mo' di clava, però, la sua figura mutò nuovamente tornando ad essere quella già vista di un uomo gracile avvolto da una camicia di forza.

    In quella forma l'essere non aveva nulla della sfuggente velocità dell'Ombra e - colpito in pieno dalla trave - venne letteralmente fatto a pezzi da essa.

    Il Minotauro ebbe qualche secondo per osservare (con soddisfazione? Con disgusto? Quanto di lui adesso era Specter e quanto umano?) Il corpo maciullato ai suoi piedi, poi sentì i propri arti perdere forza.

    Lungo la schiena sentiva il sangue scorrere copioso lì dove era stato colpito e anche il primo taglio doleva, mentre la sua vista si appannava per la perdita di sangue. Crollò a terra nello stesso momento in cui anche un edificio alle sue spalle collassava e, prima di perdere completamente i sensi, gli parve di udire grida disperate di aiuto...

    Si risvegliò lentamente, il corpo intorpidito che faticava a muoversi. Era sdraiato in un letto e tenuto allo stesso immobilizzato da solide manette. Nel silenzio assoluto che lo circondava, però, sentiva distintamente il bip monotono e costante di un apparecchio di monitoraggio del battito cardiaco.

    Quando Dante provò ad aprire gli occhi, scoprì di essere in una stanza buia, nella penombra. La stanza aveva una finestra, ma fuori di essa non vi erano luci se non quelle fioche di un cielo stellato.

    Concentrandosi appena, lo Specter si sarebbe reso conto di non essere completamente solo: un poco lo tano da lui, verso la porta della stanza, vi era un uomo seduto su una sedia, apparentemente addormentato o comunque profondamente sprofondato nei propri pensieri. Dagli abiti Dante avrebbe facilmente potuto dedurre che si trattava di un poliziotto...


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    Narrato "Parlato" "Pensato" °Telepatia°

    NOTE MASTER

    Ok, hai avuto la meglio sull'ombra ma, subito dopo, sei crollato per le ferite subite. Ti risvegli in ospedale, ammanettato ad un letto (ovviamente, avendo tu il Cosmo ed avendo anche Forza Straordinaria puoi facilmente romperle).
    In stanza con te c'è un poliziotto, ma sembra addormentato o comunque pensieroso e non da segni di essersi accorto di te.
    Fuori,a quel che puoi vedere, è notte, ma non sai dire se la stessa notte del combattimento.
    Prenditi questo post per ragionare sulle tue prossime mosse. Cosa intendi fare per trovare chi ha creato l'ombra che ti ha attaccato? Da dove vuoi partire a cercarla?
    Ragiona bene sugli indizi presenti nei post precedenti...

    Inoltre ti chiedo di approfittare di questo post di pausa per fare anche un po' di introspezione sul PG...hai scatenato morte e distruzione, uccidendo certamente un uomo e causando direttamente la morte di almeno altre tre persone nella casa (forse di più, dato che non sai quanto si sia diffuso l'incendio che hai causato). Cosa provi? Quanto di umano e quanto della Stella Malefica sono in te ora? Approfittane per delineare un poco come si approccerà il tuo PG alla morte di innocenti (o presunti tali).

    Per ogni cosa contattami pure in pvt ovviamente! E buon lavoro!




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    λαβύρινθος

    Dopo che l’ultimo suo colpo andò a segno ai danni della creatura, vide di nuovo la forma che aveva visto in precedenza, cioè quella di uomo gracile avvolto da una camicia di forza. L'incontro si era concluso, e Dante aveva fatto un buco nell'acqua, non riuscì a scoprire il mandante dell'ombra, inoltre morta la creatura non poteva ricavare informazioni da essa. Anche se ancora lontano dalla sua missione, era soddisfatto per il sangue versato dal conflitto. Da quando sacrificò l’amore della sua vita cioè la compagna del ragazzo, ebbe un processo di corruzione, stava lentamente tornando a essere la stella malefica di un tempo.
    Dopo che osservò il corpo maciullato della creatura, sentì perdere forza e privo di sensi cadde a terra. Lungo la schiena sentiva il sangue scorrere copioso lì dove era stato colpito e anche il primo taglio doleva, mentre la sua vista si appannava per la perdita di sangue e prima di perdere completamente i sensi gli parve di udire grida disperate di aiuto. Mentre lottava per la vita, sotto la protezione dei medici, nel suo stato d'incoscienza sognava i tempi di prigionia nel labirinto.
    Da quando nacque era stato sempre dipinto come un mostro, prima del labirinto fu rinchiuso in una cella e fustigato ogni giorno, a piacimento dalle guardie, per volere del re Minosse.
    Negli anni di reclusione non ebbe mai interazioni sociali di alcun tipo, le uniche interazioni furono le torture alle quali fu sottoposto. Divenne ferocia e crudeltà dell'anima, quando fu tradito dalla madre, lei non fece nulla per impedire, la prigionia dentro il labirinto, creato da Dedalo.

    Dopo il sogno si svegliò in un letto di un ospedale, era ancora dolorante per le ferite subite. Nel silenzio che lo circondava, però, sentiva distintamente il bip monotono e costante di un apparecchio di monitoraggio del battito cardiaco.
    La stanza aveva una finestra, ma fuori di essa non vi erano luci se non quelle fioche di un cielo stellato. Concentrandosi appena, lo Specter si sarebbe reso conto di non essere completamente solo: poco lontano da lui, verso la porta della stanza, vi era un uomo seduto su una sedia, apparentemente addormentato o comunque profondamente sprofondato nei propri pensieri. Dagli abiti Dante avrebbe facilmente potuto dedurre che si trattava di un poliziotto.
    Nulla di tutto questo lo preoccupò, voleva sentire cosa aveva da dire il poliziotto, magari indirettamente avrebbe ricevuto qualche informazione a lui sconosciuta.
    Perciò pensò di mentire e fingersi spaventato. Cercò di cambiare l’espressione del suo viso, provò a divenire impaurito per poi scoppiare in lacrime.
    Ricordando il terrore nel volto delle sue vittime, disse singhiozzando, con voce alta cercando di svegliare il poliziotto.

    < Mi scusi agente, cosa ci faccio qui? Non ricordo nulla dell’accaduto, mi dia una spiegazione > >
     
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    λαβύρινθος
    ~ Add per Dante di Minotauro ~

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    ttirato dalla tua voce, l'uomo sulla sedia si riscuote dimostrando di non essere così profondamente addormentato come in un primo momento avevi supposto. Se questo fosse una cosa voluta - un tentativo di ingannarti - o semplicemente è qualcuno dal sonno leggero, però, non sapresti dirlo.

    Di sicuro la tua pantomima pare averlo divertito, perché quando ti si avvicina e ti posa una mano sulla spalla per impedirti di muoverti sembra piuttosto di buon umore "Fermo lì, ragazzino. Inutile che ti agiti tanto...sei in ospedale. Ti hanno trovato mezzo squartato tra i palazzi in fiamme della città vecchia..."

    Lo sguardo si fa più severo, mentre aggiunge "Testimoni ti hanno visto mentre facevi robe strane attorno al primo palazzo che ha preso fuoco, assieme ad un complice. E vicino a te abbiamo trovato il corpo fatto a pezzi di un poveretto scappato dall'ospedale psichiatrico..."

    Si allontana due passi, aprendo la giacca per tirare fuori un distintivo della polizia e - incidentalmente - mostrarti il manico di una pistola semiautomatica. Qui di aggiunge "Perché non inizi dandomi la tua versione? E magari anche le tue generalità, dato che non avevi documenti con te."


    png


    Narrato "Parlato" "Pensato" °Telepatia°

    NOTE MASTER

    Ok, se vuoi provare a manipolarlo o a scoprire qualcosa da lui, questo è il tuo momento.
    Il tizio non ha Cosmo (energia bianca) ed è a meno di un metro da te. Se vuoi attaccarlo, ti ricordo, sei ammanettato al letto ma sei certo di poter rompere le manette con la superforza.
    Per ora non sembra averti ricollegato ai crimini commessi in patria.
    Per ogni cosa contattami pure in pvt ovviamente! E buon lavoro!




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    Nessuna, ma inizia a leggerti la parte generale della descrizione degli Inferi, perché man mano che la Stella Malefica si risveglierà anche quelle conoscenze verranno a galla

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    Attirato dalla voce di Dante l'uomo sulla sedia, che in un primo momento sembrava addormentato, non lo era. Forse era una cosa voluta un tentativo d'ingannare lo specter, sicuramente il Minotauro non poteva esserne certo. Le sue parole sembravano che lo avessero solamente divertito. Poi lo sguardo dell’agente divvene più severo, e così disse:

    “Testimoni ti hanno visto mentre facevi robe strane attorno al primo palazzo che ha preso fuoco, assieme ad un complice. E vicino a te abbiamo trovato il corpo fatto a pezzi di un poveretto scappato dall'ospedale psichiatrico..."

    Nel mentre si allontanava per prendere il suo distintivo nella sua giacca , mostrò la sua semiautomatica con lo sguardo rivolto a lui disse:

    “Perché non inizi dandomi la tua versione? E magari anche le tue generalità, dato che non avevi documenti con te.“

    Dentro di sé Dante era divertito dall’agente, sentiva un brivido di euforia.
    Pensava come poteva permettersi di parlare così, una piccola preda insignificante, e di mostrare il suo gingillo, per farsi grosso. In altre circostanze gli avrebbe rotto la mandibola per non farlo parlare, poi avrebbe creato un’amicizia, ma un’amicizia dove Dante è il padrone, e l’agente il suo cane. Dopo le ultime parole dell’uomo, Dante che in un primo momento sembrava ignorare l’agente fissando la finestra, si voltò e guardando fisso negli occhi, disse:

    ”Allora agente, io sono semplicemente un turista. Avevo preso la decisione di prendermi qualche giorno di vacanza, prima di riprendere il mio lavoro in Italia. Come già le ho menzionato vivo in Italia, residente a Milano. Mi sembra davvero strano che lei non abbia trovato i miei documenti, sicuramente dopo la colluttazione, sarà successo qualcosa e avrò perso i documenti.

    Lei ha prima affermato che mi hanno visto fare cose strane, davanti al primo palazzo con un complice ma non è così. Ora le spiego per bene, cosa è successo, perché lei mi deve aiutare. Mi trovavo a fotografare il castello del conte Dracula come ricordo delle mie vacanze. Sono stato sempre affascinato da queste storie che potremmo chiamare misteriose. Dopo aver finito, anche perché si era fatto troppo tardi, ho deciso di ritornare nel mio alloggio. Mentre prendevo la strada che mi avrebbe portato nel mio alloggio, sentivo che c’era qualcosa che non andava.

    Infatti poco dopo alle mie spalle si palesò quell’uomo in camicia di forza, brandiva un’arma da taglio e voleva uccidermi.Cominciai a correre per non farmi prendere. Chiesi aiuto nel primo edificio come le hanno riferito i suoi testimoni, ma solo per farmi aprire la porta, e mettermi al sicuro.

    Nessuno mi aprì, infatti non so quante volte il pazzo affondò la sua arma nella mia schiena. Poi persi conoscenza, per le tante ferite subite, credevo che in quell’istante sarei morto. Sinceramente non so chi ha applicato l’incendio, come no so come mai l'aggressore sia morto. Ma deduco che abbia fatto tutto lui. Io vengo da una famiglia importante e potente in Italia, e farò causa a questo ospedale psichiatrico, perché persone che hanno malattie mentali devono essere controllate 24 su 24 ore.

    Ora so che lei fa le domande, ma io le chiedo, se lei sà come si chiama questo ospedale psichiatrico, che non fa bene il suo lavoro. Ah dimenticavo, non le ho ancora dato il mio nome. Mi chiamo Dante De Medici, se serve che io venga in centrale con lei per deporre mi faccia sapere, resto a sua completa disposizione “






    Note: ”Parlato agente rosso “Parlato Dante viola”
    Cerco di ricavare informazioni tramite l’agente su questo ospedale psichiatrico.
     
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    λαβύρινθος
    ~ Add per Dante di Minotauro ~

    "U

    mpfh..." borbottò il poliziotto, estraendo dal taschino una specie di agendina del telefono e scrivendoci qualcosa sopra con una corta penna, affissa alla stessa.

    Era una cosa decisamente retrò in un'epoca di tecnologia avanzata, ma all'uomo sembrava andar bene così. Finito di scrivere qualche appunto si grattò pensosamente la testa con il retro della penna, prima di parlare nuovamente "Già...quel dannato manicomio sembra spuntare fuori come il prezzemolo recentemente..."

    Era piuttosto evidente che non stesse parlando con Dante, non direttamente almeno. Stava parlando tra sé e sé, incurante della presenza dello Spectre. Quando questi accennò all'appartenente ad una famiglia importante però si riscosse, sorridendo in maniera un po' inquietante "Oh...una famiglia importante. Allora magari avremo la visita di un prefetto o di un ambasciatore. Al Capitano verrà l'orticaria per un mese!"

    Ridacchiò tra sé e sé per alcuni secondi, quindi aggiunse "Ma, a meno che tuo padre non sia il Papà, non credo potrai fare molto contro quei pidocchiosi del Bhonice. Quella pinguina di Suor Gertruda farà gli occhioni dolci sotto il suo velo da Madre Superiora e spiegherà che - dopo l'attentato di due mesi fa - diversi dei pazienti del braccio dei cronici sono scappati. Sicuramente il tizio è uno di loro e darà la colpa a noi per non averli ancora ripresi..."

    Si alzò, continuando a borbottare qualcosa che ti pare suoni in maniera simile a come se avessi gente a sufficienza per cercare i suoi psicopatici nei quartieri poveri della città...

    Dante lo vide trafficare qualche minuto in una cartellina posta ai piedi del letto, poi gli disse "Beh... signor de Medici - se questo è il suo vero nome - immagino lo scopriremo. I medici dicono che potrà essere dimesso tra un giorno o due. Per allora avremo controllato la sua storia e sapremo se potrà andarsene per la sua strada o se la trasferiremo in carcere, in attesa del completamento delle indagini. Per ora resterà un piantone giorno e notte a controllarla..."

    Ciò detto l'uomo mise via la cartella clinica dello Specter e fece per uscire. Quando aprì la porta, Dante poté vedere un secondo poliziotto - in divisa - seduto subito fuori.

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    Narrato "Parlato" "Pensato" °Telepatia°

    NOTE MASTER

    Eccoci qui, hai avuto qualche informazione. Cosa ne farai? Tecnicamente sei consapevole che il tuo corpo guarisce più rapidamente di quello di unnuono normale per l'influenza del Cosmo della Stella Malefica, quindi sei certo non dovrai restare due giorni in ospedale per andartene sulle tue gambe. Ma il poliziotto fuori potrebbe non essere d'accordo su una tua dimissione anticipata!

    Per ogni cosa contattami pure in pvt ovviamente! E buon lavoro!




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    λαβύρινθος

    L’agente prendeva appunti estraendo dal taschino una specie di agendina del telefono e scrivendoci qualcosa sopra con una corta penna. Cercando di fare domande all’agente, Dante, scoprì il possibile luogo dove poteva nascondersi la creatura. Infatti l’agente disse, quando Dante accennò all'appartenere a una famiglia importante:

    "Oh...una famiglia importante. Allora magari avremo la visita di un prefetto o di un ambasciatore. Al Capitano verrà l'orticaria per un mese!"

    Ridacchiò tra sé e sé per alcuni secondi, e poi aggiunse:

    "Ma, a meno che tuo padre non sia il Papà, non credo potrai fare molto contro quei pidocchiosi del Bhonice. Quella pinguina di Suor Gertruda farà gli occhioni dolci sotto il suo velo da Madre Superiora e spiegherà che - dopo l'attentato di due mesi fa - diversi dei pazienti del braccio dei cronici sono scappati. Sicuramente il tizio è uno di loro e darà la colpa a noi per non averli ancora ripresi..."

    Dante lo vide trafficare qualche minuto in una cartellina posta ai piedi del letto, guardò Dante ed esclamò:

    "Beh... signor de Medici - se questo è il suo vero nome - immagino lo scopriremo. I medici dicono che potrà essere dimesso tra un giorno o due. Per allora avremo controllato la sua storia e sapremo se potrà andarsene per la sua strada o se la trasferiremo in carcere, in attesa del completamento delle indagini. Per ora resterà un piantone giorno e notte a controllarla..."

    Quando l’uomo uscì dalla stanza, Dante sorrise. Adesso aveva delle informazioni che poteva sfruttare. Doveva solo recarsi al Bhonice, trovare una scusa per entrare e andare fino in fondo su questa faccenda. Aveva deciso che sarebbe uscito dall’ospedale, infatti con calma levò il camice e si rivestì. Trovò per caso nella tasca dei pantaloni, una foto della ragazza ormai non aveva più importanza e la strappò. Davanti a sé, una finestra con delle sbarre che poteva semplicemente distruggere. Quindi usò un po' della sua forza, distrusse le barre come se fossero di carta. Prese una rincorsa e saltò via, saltando in un altro edificio vicino, si dileguò nel buio della notte. Nessuno se ne accorse, l'altro agente era fuori dalla stanza, in quel momento preso dal sonno intenso che russava. Appena evaso, sentì il vento gelido attraversare il suo corpo, come conscio di essere ritornato un assassino a sangue freddo.
    Adesso era pronto a recarsi nel luogo dove sospettava che fosse nascosta la creatura. Chiedendo in giro ai passanti riuscì facilmente ad arrivare di fronte al Bhenice, l’ultima cosa che doveva fare era entrare nell’ edificio e scovare la creatura.
    Entrò dentro l’edificio, chiese a una delle suore se poteva parlare con Suor Geltruda e così disse:

    “Mi scusi, è lei Suor Geltruda? In caso la può avvertire che il signor De Medici vuole parlare con lei? Dal momento che so che suor Geltruda gestisce tutto, e il mio amico è stato recentemente ricoverato nel suo ufficio, vorrei sapere come sta il mio amico. Io aspetto li . Mi faccia sapere grazie“

    Dante rimase alzato in sala d’attesa. Cercava di rimanere attento e vigile nel percepire se dentro l’edificio c’erano emanazioni di cosmo ostile.




    Note : Parlato agente rosso
    Parlato Dante blu
     
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    λαβύρινθοςu
    ~ Add per Dante del Minotauro ~

    L'


    evasione dall'ospedale fu, per una persona dotata delle capacità di Dante, una questione banale: le sbarre di ferro erano state concepite ovviamente per evitare che qualcuno potesse entrare o uscire agevolmente, ma tra le mani dello Spectre si piegarono come liquerizia.

    La cosa non fu esattamente silenziosa come forse l'italiano aveva sperato, ma per quando il sonnecchiante poliziotto si fu riscosso a sufficienza per intervenire lui si trovava già lontano, correndo sui tetti con la foga e la spietata efficienza di un predatore notturno.

    Ovviamente solo il mattino dopo Dante poté raccogliere informazioni sul Bhonice, avendo così conferma del fatto che si trattava di un antico palazzo nobiliare, in una qualche epoca probabilmente lasciato in eredità alle suore e poi convertito diverse centinaia di anni prima in istituto psichiatrico e a tutt'oggi gestito da una congregazione di Suore della Carità.

    Trovarlo non fu certo un problema e, dopo averlo raggiunto, il guerriero delle schiere degli Inferi poté prendersi qualche minuto per osservarne la notevole struttura: era un edificio maestoso in marmo bianco, che ricordava certo più un palazzo nobiliare che una struttura ospedaliera.

    Nell'ala di sinistra, però, la facciata era sfregiata da quella che un profano avrebbe probabilmente considerato una esplosione: il marmo era crepato ed annerito e c'era un grande buco che sostituiva quelle che erano state due finestre. L'interno, per quello che era possibile vedere attraverso le impalcature che coprivano il buco, era bruciato.

    Se una persona normale avrebbe potuto pensare ad una esplosione di un qualche tipo, lo Specter del Minotauro aveva visto guerre a sufficienza da capire che non si trattava di qualcosa di naturale: nonostante i materiali di risulta del muro ferro all'interno dell'edificio e non all'esterno, infatti, la maggior parte dei segni di devastazione erano all'interno. Ciò voleva dire che - se di esplosione si era trattato - era stata una esplosione interna, non esterna. Ciò però confliggeva con la distribuzione dei detriti, che in caso di esplosione all'interno sarebbero stati proiettati verso il grande giardino della villa.

    L'unica spiegazione plausibile, agli occhi non tanto di Dante quanto della Stella Malefica, era che all'interno qualcosa - o qualcuno, probabilmente dotato di Cosmo - avesse generato una implosione con contestuale emanazione di grande calore. Una situazione non dissimile, a ben pensarci, dall'apertura di un portale verso gli Inferi.

    Forse un po' incuriosito Dante entrò e, bloccata la prima suora che vide passare, chiese di essere ricevuto dalla Madre Superiora. La religiosa, una donna di mezza età, fece un cenno di assenso e si allontanò, probabilmente più per richiedere istruzioni che perché realmente pensasse che quell'uomo potesse davvero incontrare senza appuntamento una donna tanto impegnata.

    Nel frattempo la reincarnazione del Minotauro rimase guardinga e sul chi vive, guardandosi attorno e sondando col Cosmo ciò che la circondava. L'ospedale era vasto, al punto che la percezione soprannaturale di Dante non arrivava ad abbracciarlo tutto, ma effettivamente qualcosa di strano c'era: c'era una presenza nella zona inferiore, più o meno sotto il centro della struttura


    Ed era qualcosa c'è richiamava nel petto della Stella Malefica un senso di famigliarità, qualcosa che avrebbe dovuto conoscere. Qualcosa che, forse, avrebbe dovuto essere suo e che lo stava chiamando.

    Forse distratto da questa sensazione, Dante non si accorse della presenza di una suora dietro di lui se non nel momento esatto in cui questa parlò "Buongiorno signor De Medici. Mi è stato riferito che cercava Suor Geltruda. Ebbene la Superiora è impegnata, ma se ha qualche necessità può chiedere a me..."

    Era una suora anziana, piccola e raggrinzita, che stava in piedi apparentemente grazie ad una stampella. Eppure, nonostante l'età, una stanza luce brillava nei suoi occhietti azzurri. Una luce maliziosa "sono Suor Agnese, cosa posso fare per lei?"

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    Narrato - Parlato - Pensato - °Telepatia°

    NOTE MASTER

    Allora, eccoci qui. Hai raggiunto l'ospedale psichiatrico ma la Madre Superiora non ti ha dato colloquio. Ti è stata invece assegnata una suorina piccola e vecchietta con la quale puoi interagire come come credi.
    Ah, sì...e qualcosa percepisci grazie al Cosmo: Qualcosa che senti dovrebbe essere forse tuo e che si trova nei sotterranei.
    Ovviamente sono qui se qualcosa non è chiaro. Intanto buon lavoro!



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